Sol Invictus di Hervé Koubi a Vicenza
Eros, Agapè, Dilectio, Caritas… Tutti questi nomi si trovano uniti in uno solo nel corpus agostiniano. Si tratta di amore in senso lato.
In Sol Invictus di Hervé Koubi, si tratta ancora di riunire, di costruire, di ballare insieme. Se la linea di fuga rimane nella scia della dolce sequenza orientalista di Ce que le jour doit à la nuit, della “violenza” de Les Nuits barbares e del volo ballettomane di Odyssey, dei cambiamenti si fanno strada sottilmente.
Infatti, la Compagnia ora conta ballerini, francesi, italiani, brasiliani, svizzeri, americani, taiwanesi oltre a quelli, tunisini, marocchini e algerini, ma anche danzatrici. Il gesto è ancora “terreno”, ma meno marziale, lo stile è aereo. Hervé Koubi, infatti, desidera tessere un’opera di danza più raffinata, assecondando le molteplici personalità del nuovo gruppo di danzatori.
Oggi Koubi vuole andare oltre e lasciarsi alle spalle il tema delle origini. Il suo desiderio è quello di dare ciò che rimane dopo il processo fisico di sublimazione. E quel che resta, quando tutto è dimenticato, quando tutto è perdonato, quando “la messa è finita”, quando tutto è la danza.
“Sol Invictus ovvero come prendersi gioco della morte danzando.
Celebrare, attraverso la danza, questa energia vitale che dobbiamo trovare dentro di noi per affrontare le nostre paure, per affrontare noi stessi.
Desidero riscoprire attraverso ‘incontri danzati’ questa unione di popoli e culture al di là di ogni considerazione di appartenenza etnica, culturale o religiosa. La danza riunisce e unisce. La danza va oltre i confini umani e geografici, va oltre i confini dei codici del balletto e della danza contemporanea e urbana.
Sol Invictus è un’opera generosa, con l’energia vitale dei miei ballerini, uomini e donne, provenienti da Francia, Europa, Brasile, Asia, Nord Africa, Stati Uniti, su una creazione musicale di Mikael Karlsson e Maxime Bodson, e opere del repertorio di Steve Reich e Beethoven.”
Hervé Koubi
coreografia | Hervé Koubi |
assistente alla coreografia | Fayçal Hamlat |
musica | Mikael Karlsson, Maxime Bodson, Ludwig Van Beethonen, Steve Reich |
interpreti | Ilnur Bashirov, Francesca Bazucchi, Badr Benr Guibi, Joy Isabella Brown, Denis Chernykh, Beren D’Amico, Samuel Da Silveira Lima, Youssef El Kanfoudi, Mauricio Farias Da Silva, Abdelghani Ferradji, Elder Matheus Freitas Fernandes Oliveira, Vladimir Gruev, Hsuan-Hung Hsu, Pavel Krupa, Angèle Methangkool-Robert, Ismail Oubbajaddi, Ediomar Pinheiro De Queiroz, Allan Sobral Dos Santos, Karn Steiner, Anderson Vitor Santos (15 artisti in scena) |
disegno luci | Lionel Buzonie |
costumi | Guillaume Gabriel |
consulente artistico | Bérengère Alfort |
produzione | Compagnie Hervé Koubi |
coproduzione | Ballets de Monté-Carlo – direction Jean-Christophe Maillot, Le GRRRANIT – Scène Nationale de Belfort, La Barcarolle – Scène conventionnée de Saint-Omer, L’Empreinte – Scène Nationale Brive–Tulle /Centre Chorégraphique National de Biarritz – Thierry Malandain, BCMO Pole chorégraphique de Calais, Théâtre de Grasse – Scène conventionnée d’intéreêt National, Ville de Cannes |
con il sostegno di | L’Esplanade du Lac de Divonne-les bains, Conservatoire de Calais, Le Channel Scène Nationale de Calais |
Durata: 1 ora (senza intervallo)